Ricca di storia, mito e tradizioni, Marina di Camerota è battezzata, a pieno titolo, LA PERLA DEL CILENTO.
Marina di camerota è una rinomata località turistica balneare, sia per la qualità delle acque che per il contesto naturale; essendo immersa fra le colline cilentane ricche della tipica macchia mediterranea. Moltissime sono le spiagge ed è l’unico paese, in tutta Italia ad avere una spiaggia formalmente destinata al turismo naturista.
Il nome è legato in maniera indissolubile alle sorti della vicina Palinuro: la leggenda narra che Pallinuro, nocchiero di Enea, innamorato follemente di Kamaraton, fanciulla bella come una dea, ma dal cuore di pietra, arrivi addirittura ad inseguire l’immagine dell’amata nel fondo del mare, andando, così, incontro al suo destino. Colpevole di amore non corrisposto, Kamaraton viene dunque trasformata in roccia da Venere: la roccia su cui oggi sorge Camerota, testimone perenne di uno sfortunato amore. Il litorale del borgo costiero, meta di grande prestigio per il turismo estivo, è noto per le sue grotte in cui sono stati rinvenuti i resti dell’Homo Camerotensis, un uomo preistorico risalente a circa 540.000 anni prima di Cristo, contemporaneo dell’Homo di Neanderthal da cui differiva solo per la caratteristica del mento più prominente.
Le sorti di Marina di Camerota sono inoltre legate alle vicende de “Il Leone di Caprera”, l’epica goletta, lunga appena 9 metri, capace di onorare un’impresa senza precedenti: l’aver compiuto, con tre uomini di equipaggio, la traversata atlantica dall’Uruguay all’Italia nel 1880. Un vero primato della marineria per un’imbarcazione di quelle dimensioni.
Uno dei tre marinai era natio proprio di Marina di Camerota, l’eroe tutto nostrano Pietro Troccoli.
Il sito marino è dotato di un porto piuttosto importante. La struttura è, fra gli approdi della provincia, quella più all’avanguardia, dopo Salerno.
Il Porto è turistico e commerciale allo stesso tempo, poiché ha un notevole movimento di pescherecci grandi e piccoli, come pure gozzetti da pesca, mentre d’estate vi attraccano yacht e grandi scafi lussuosi . Vi è, per di più, un servizio di aliscafi che collega Marina di Camerota a Napoli, Capri e Salerno, denominato “Metrò del Mare” .
L’approdo, dal 2003, si fregia, puntualmente, del riconoscimento della Bandiera Blu europea per gli approdi turistici.
Nel 2007 anche i pescherecci di Marina di Camerota hanno ricevuto una speciale bandiera blu. Lo scalo dispone, tra l’altro, di distributore carburante.
A differenza di altre rinomate località costiere, la “Bella Marina”, conserva intatti molti viottoli e stradine dell’antico borgo di pescatori che la rendono caratteristica e unica nel suo genere: i vicoli che passano sotto suggestive volte e arcate e le viuzze che proseguono con ponti e scalinate.
Proprio in questi vicoli pulsavano la vita e l’economia del paese, basate su attività in parte mantenute vive.
Il centro storico, vero cuore di Marina di Camerota, è costituito dal fitto susseguirsi di queste stradine, che s’incrociano in piazza San Domenico e proseguono fino al lungomare.
Marina di Camerota è, quindi, un sogno ad occhi aperti, un incontro, un susseguirsi di arenili, cale, dirupi e fondali marini d’incredibile limpidezza, incastonati tra due piccoli promontori sormontati da antiche torri di avvistamento, vere e proprie vedette di segnalazione di passaggio o sbarco di forze armate: Pirati o Corsari.
Le Torri, ben sedici, sono dislocate lungo tutto il versante costiero, proprio a testimoniare il sistema difensivo del Comune di Camerota.
Ad oggi, nonostante i secoli trascorsi, è possibile ammirarne alcune ancora intatte e la sensazione infusa è quella di grossi scudi protettori di un capolavoro che già dagli albori presentava uno spettacolo paradisiaco tra l’azzurro cristallino del mare e il verde della sua ricca vegetazione rigogliosa di macchia mediterranea.
Il binomio è perfetto: Madre Natura vi ha profuso maestria e magia; l’Uomo realtà e leggenda.
Chi passa da queste parti ne rimane ammaliato, stregato ed è vittima dell’effetto calamita…ci torna, prima o poi ci torna.